Lavoro immigrato
Il lavoro non ha razza né colore
Pubblicato il 21' rapporto sulle emigrazioni della Fondazione Ismu
La Fondazione Ismu - Istituto per lo studio della Multietnicita' ha reso pubblici i dati contenuti nel 21' Rapporto sulle migrazioni, presentato a Milano, lo scorso 3 novembre, in occasione dell'apertura della confernza internazionale Metropolis 2014.
I dati maggiormente significativi sono: tra il 2005 e il 2013 gli occupati stranieri, in valori assoluti, sono passati da 1.169.000 a 2.356.000 con una crescita di oltre il 200%. Negli ultimi venti anni la popolazione straniera e' passata da 500 mila unita' a 5 milioni e 1/2 tra regolari e irregolari, immigrazione legata al contempo sia per motivi di lavoro ma sia anche per motivi familiari.
Dal 1' gennaio al 15 ottobre 2014 sono sbarcati circa 150 mila migranti, il doppio rispetto all'intero anno 2013, pari a circa 45 mila unita'.
Lavoro - negli ultimi venti anni la crescita dell'immigrazione ha trasformato anche il mercato del lavoro rendendolo sostanzialmente multietnico. Dagli archivi dell'Inps nel 1994 risultavano regolarmente iscritti 263.257 lavoratori stranieri, passando a 2.356.000, come detto, alla fine del 2013.
Di contro i lavoratori italiani diminuiscono tra il 2005 e il 2013 di 1.329.000 unità, passando da 21.393.000 a 20.064.000. Anche la disoccupazione si tinge di Multietnicita' se si considera che nel medesimo arco temporale gli immigrati, in cerca di occupazione, e' quadruplicato.
Dal punto di vista della qualità del lavoro svolto, Eurostat 2013 segnala che il 29% degli stranieri e' impiegato in ruoli/occupazioni elementari, rispetto al 7% degli italiani, il 52,9% lavora come operaio specializzato, il 13% svolge mansioni impiegatizie e soltanto il 5% occupa posizioni dirigenziali e/o apicali rispetto al 35,9% di italiani.
Circa 4 italiani su 10 e' impiegato in mansioni che richiedono una istruzione inferiore rispetto al titolo di studio posseduto.
I minori immigrati nel 1994 erano circa 100.000 unità, venti anni dopo sono circa 1 milione, le famiglie da 235 mila sono passate oggi a circa 2 milioni.
Conseguentemente, l'aumento dei minori immigrati sta producendo un forte cambiamento anche nelle strutture scolastiche, sia come numeri, avendo nell'anno scolastico 802.785 unità che corrispondono a quasi il 10% della popolazione scolastica, che come necessità didattiche nonche' di mediazione culturale.
Stefano Olivieri Pennesi
(4 novembre 2014)
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