Disoccupazione e crisi
Lo stagno inerte dell'occupazione
Pubblicato lo studio della Uil "No Pil? No Job" sui dati del mercato del lavoro della cassa integrazione nel periodo 2008 /2013
Il servizio politiche del lavoro della Uil ha pubblicato un corposo studio che analizza, tra l'altro, i dati riguardanti il mercato del lavoro, l'andamento dello strumento della cassa integrazione in Italia, durante questo perdurante periodo di crisi.
Nel corso del 2013 la percentuale sul totale delle assunzioni fatte, che ha riguardato contratti a tempo indeterminato e' stata di circa il 19%. Contestualmente, sempre nello stesso anno si sono persi, per licenziamento, circa 1 milione di posti di lavoro. Anche il dato riguardante l'aumento dei contratti a tempo determinato, che salgono di circa il 20% rispetto al totale delle assunzioni, ci dice che esiste un consistente spostamento degli occupati, incidendo quindi sostanzialmente sulla "qualità" del lavoro, verso rapporti di lavoro maggiormente instabili.
L'osservazione riguardante inoltre i primi mesi dell'anno 2014, relativamente ai dati sulle comunicazioni obbligatorie, detenuti dal Ministero del Lavoro, ci dicono che, confermando la tendenza rilevata, le attivazione totali di rapporti di lavoro, nei 4/5 dei casi, riguardano tipologie di occupazioni temporanee.
Lo studio della Uil ha altresì focalizzato l'attenzione sul dato inerente la media dei contratti attivati per il medesimo lavoratore, al riguardo, si è passati da 1,64 attivazioni, dato 2009, a 1,78 attivazioni, media del 2013.
E' dunque di tutta evidenza che, oltre alla qualità del lavoro offerta, in un mercato oramai stagnante da più di un lustro, anche la qualità del lavoro può considerarsi una reale emergenza, anche e soprattutto per la conseguente difficile programmazione del futuro, da parte delle giovani generazioni, vedendo quindi compromessi gli aspetti di stabilità e continuità dei loro impieghi lavorativi.
La Uil, in questo ampio ed approfondito studio, ha voluto indagare ed analizzare una serie di aspetti legati al mercato del lavoro, nel periodo di osservazione 2008/2013, come anche però dello strumento della cassa integrazione, in un contesto generale di profonda "sofferenza occupazionale" che si è inteso "misurare" concretamente osservando il nostro tessuto economico.
Il rapporto, significativamente, e' stato titolato: "No Pil? No Job" volendo ragionare, appunto, su un buon cambiamento della nostra economia che possa prefiggersi, prioritariamente, di non lasciare per strada i più deboli perseguendo, altresì, lo sviluppo sociale e produttivo delle varie e differenziate realtà territoriali del Paese.
Stefano Olivieri Pennesi
(4 agosto 2014)
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