SCUOLA
Aprono le scuole in 15 regioni. Renzi a Palermo tra applausi e contestazioni
L'invito del Premier a visitare gli istituti che si erano frequentati accolto dai ministri. La Giannini illustra la riforma: commissioni per la maturità formate da insegnanti interni, via la prima prova e al suo posto un saggio breve, strumenti per i presidi per scegliere la squadra. A Bergamo un 15enne precipita nel vuoto
Il Presidente del Consiglio a Palermo, i ministri del Governo Renzi nelle scuole che avevano frequentato da studenti. E' iniziato l'anno scolastico in 15 regioni italiane (almeno 7 milioni i ragazzi che tornano sui banchi) e come voluto dal Premier alcuni ministri hanno fatto visita agli istituti che avevano frequentato. Renzi invece è andato a Palermo, nel quartiere Brancaccio, a salutare gli alunni della scuola intitolata a Beato Pino Puglisi, il sacerdote ucciso il 15 settembre 1993 in un agguato di mafia. Tra Inno di Mameli, giro per le classi e confronto con gli studenti il Presidente del Consiglio, accolto dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e il prefetto Francesca Cannizzo ha ricevuto anche la contestazione pacifica di alcuni docenti precari ed edili che, sotto gli occhi di un cordone di forze dell'ordine in assetto anti sommossa, ha mostrato alcuni cartelli e gridato slogan e appelli per il lavoro.
A dare il buongiorno agli studenti questa mattina è stato il ministro all'Istruzione Giannini via Twitter: “Cari ragazzi buon primo giorno. Oggi comincia l'anno de #labuonascuola. Partecipate anche voi su http://www.labuonascuola.gov.it”. L'invito è partecipare alla consultazione sulla riforma del comparto scuola. Giannini tra l'altro, in una intervista pubblicata questa mattina su Il Mattino e su Repubblica, ha illustrato alcune delle “novità” che vorrebbe introdurre. Un ritorno al passato soprattutto in merito all'esame di maturità con commissioni esaminatrici formate da insegnanti interni e magari un solo membro esterno come presidente, questo per ridurre le spese e nella convinzione che a giudicare un ragazzo alla maturità siano più preparati gli insegnanti che lo hanno seguito fino a quel momento. L'idea sarebbe anche quella di modificare la prima prova, quella del tema, per il ministro troppe tracce che spesso nessuno sceglie. Meglio un saggio breve, un riassunto su più fonti. Confermata la volontà di proseguire con i finanziamenti alle scuole private, di trovare soluzioni per permettere ad un preside di scegliere la propria squadra, di togliere il numero chiuso all'Università, magari con una selezione successiva.
E se i ministri vanno a scuola, la protesta arriva sotto la sede del Miur dove di prima mattina sono comparsi striscioni con le scritte “La scuola siamo noi” della Rete studenti medi il cui portavoce ha dichiarato: “La scuola siamo noi studenti, viviamo sulla nostra pelle tutti i suoi problemi, le sue contraddizioni e i suoi successi, ed è per questo che dobbiamo essere i protagonisti di questa rivoluzione. Vogliamo informare gli studenti, discutere ed elaborare insieme ed in maniera capillare il nuovo modello di scuola che vogliamo. Vogliamo una scuola che abbia al centro i bisogni degli studenti, che sia un luogo inclusivo e non esclusivo, che sia una scuola veramente pubblica ed accessibile a tutti. Nel piano scuola non ci sono tutti questi aspetti, anzi alcuni ci preoccupano molto. Nel piano scuola non abbiamo visto nessun cenno a molti temi fondamentali per una vera rivoluzione della scuola: riforma dei cicli, legge nazionale per il diritto allo studio, orientamento in entrata e in uscita. Noi vogliamo portare questi temi all'attenzione del dibattito e nel Piano Scuola”.
Nel primo giorno di scuola dell'anno scolastico 2014/2015 si registra un tragico evento: alcuni studenti hanno rinvenuto un loro compagno di scuola nel cortile del Liceo scientifico “Lussana” di Bergamo. Il ragazzo era a terra privo di conoscenza. Il sospetto è che sia precipitato dal quarto o dal quinto piano del plesso dove si sarebbe arrampicato usando una scala esterna. Trasferito in ospedale è ricoverato in rianimazione al “Papa Giovanni XXIII” e le sue condizioni sono gravissime. Sulle cause che possono aver causato la caduta stanno indagando le forze dell'ordine.
Giuseppe Bianchi
(15 settembre 2014)
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