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Dichiarazioni fiscali

Ires e Irap: diffusi i dati statistici

Il Dipartimento delle Finanze diffonde le statistiche sulle dichiarazioni IRES (Imposta sul Reddito delle Società) ed IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) per l'anno d'imposta 2012.

Il Dipartimento delle Finanze diffonde le statistiche sulle dichiarazioni IRES (Imposta sul Reddito delle Società) ed IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) relative all'anno d'imposta 2012 e presentate nel corso degli anni 2013 e 2014.

Per alcune società di capitali (in certi casi di grandi dimensioni), che non hanno il periodo d’esercizio coincidente con l'anno solare, il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione è stato settembre 2014. Con questa diffusione, precisa il Dipartimento, si completano dunque i dati statistici relativi alle dichiarazioni fiscali per l’anno d’imposta 2012.

IRES
Il contesto macroeconomico nel 2012 è stato caratterizzato da una contrazione del PIL (-0,7% in termini nominali e -2,3% in termini reali), in controtendenza rispetto alla lieve risalita registrata nei due anni precedenti, mentre l’inflazione è risultata elevata, con i prezzi al consumo cresciuti del 3%.
Nell’anno d’imposta 2012 le dichiarazioni delle società di capitali sono state 1.097.413, con una numerosità che è rimasta stabile rispetto all’anno precedente (+0,02%). L'87,2% delle società di capitali sono società a responsabilità limitata.
Il 60% dei soggetti ha dichiarato un reddito d’impresa rilevante ai fini fiscali, mentre il 35% ha dichiarato una perdita e il 5% ha chiuso l’esercizio in pareggio. I soggetti in utile sono diminuiti del 3,9% rispetto all’anno precedente, mentre sono aumentati quelli in perdita (+7,9%). Il reddito d’impresa totale dichiarato è invece risultato in aumento rispetto all’anno precedente (158 miliardi di euro in totale, +1,5%), in particolare grazie al settore finanziario il cui reddito dichiarato è passato da 25,7 miliardi di euro a 43,6 miliardi di euro (+69% rispetto al 2011), recuperando le forti contrazioni verificatesi nel biennio 2010-2011, anche a seguito delle operazioni di liquidità straordinaria operate nel 2012 dalla BCE (Long Term Refinancing Operation - LTRO). Anche il reddito medio dichiarato, pari a 239.920 euro, è risultato in aumento (+5,3% rispetto all’anno precedente). Dall’anno di imposta 2012 rientra tra gli oneri deducibili ai fini Ires il 100% dell’Irap riferita al costo del personale dipendente e assimilato. L’importo è stato pari a 8,3 miliardi di euro di Irap dedotta da oltre 331.000 soggetti. Si rammenta che la legge di stabilità 2015 prevede la totale abolizione dell’Irap sul costo del lavoro.

Nel 2012 le società di capitali hanno dichiarato complessivamente un imponibile di 126,7 miliardi di euro, con un lieve calo (-0,2%) rispetto all’anno precedente, influenzato anche dall’utilizzo delle perdite pregresse, che è risultato in aumento, come descritto in seguito. L'imponibile dichiarato dalle società che liquidano l’imposta ordinariamente ha mostrato un calo (-7,6%), in particolare nei settori delle costruzioni (-22,3%), del commercio (-14,6%) e del manifatturiero (-12,2%), mentre si à registrato un incremento nel settore finanziario (+33,3%). L’imponibile dichiarato dalle società che hanno aderito al regime del “consolidato fiscale” ha mostrato una crescita (+13,5% rispetto al 2011), imputabile prevalentemente al settore finanziario, il cui valore è raddoppiato rispetto al 2011 (passando da 10,1 miliardi di euro a 21,7 miliardi di euro).

Nel 2012 il 57% delle società di capitali (59% nel 2011) ha dichiarato un’imposta superiore a zero, mentre il rimanente 43% non ha dichiarato imposta o ha avuto un credito. Le società assoggettate a tassazione ordinaria hanno dichiarato un’imposta netta pari a 20,9 miliardi di euro (-7,5% rispetto al 2011), mentre i gruppi societari, che hanno optato per il regime fiscale del consolidato, hanno dichiarato un’imposta netta di 13,8 miliardi di euro (+13,1% rispetto al 2011). Sono state 580 le società soggette all’addizionale Ires del settore petrolifero e dell’energia elettrica, con aliquota pari al 10,5%, per complessivi 1,4 miliardi di euro (-7,4% rispetto al 2011).

IRES - Utilizzo delle perdite pregresse
Anche nel 2012 è continuata l’applicazione del regime di riporto delle perdite fiscali pregresse, introdotta nell’anno precedente, che ha limitato la deducibilità delle perdite all’80% del reddito imponibile ad eccezione di quelle conseguite nei tre periodi d’imposta dalla data di costituzione della società, per le quali è stato previsto uno scomputo in misura piena.
Nell’ambito delle società che liquidano l’imposta ordinariamente sono risultati circa 130.000 i soggetti che hanno utilizzato le perdite sottostando al vincolo dell’80%, per un ammontare complessivo di 8 miliardi di euro (+33% rispetto al 2011), mentre sono stati circa 32.000 i soggetti che hanno utilizzato le perdite senza vincolo, in quanto conseguite nei primi tre periodi d’imposta, per un ammontare complessivo di 749 milioni di euro (-8%). Tra le società che hanno partecipano al “consolidato fiscale” sono risultati invece circa 1.200 i soggetti che hanno utilizzato le perdite sottostando al vincolo dell’80%, per un ammontare di circa 1,5 miliardi di euro (più del doppio rispetto al 2011), mentre sono stati più di 600 i soggetti che hanno utilizzato le perdite in misura piena, per un ammontare di 406 milioni di euro (-25%).

IRES - Aiuto alla Crescita Economica - ACE
Dall’anno d’imposta 2011 è stata introdotta un’importante novità normativa riguardante la deduzione dal reddito d’impresa del rendimento figurativo del capitale proprio (cosiddetto ACE “Aiuto alla crescita economica”), volta ad incoraggiare il finanziamento delle imprese tramite capitale proprio. Il rendimento è stato fissato al 3% nei primi tre anni di applicazione della normativa (2011-2012-2013). Dalle dichiarazioni Unico 2013 sono risultati circa 239.000 le società (+16,4% rispetto al 2011) con diritto alla deduzione per incremento di capitale proprio (ACE), per un ammontare totale di 4,2 miliardi di euro (più del doppio rispetto al 2011). Il 2012 è stato il primo anno in cui era possibile utilizzare l’eccedenza ACE dell’anno precedente, che è risultata pari a 303 milioni di euro e che ha riguardato circa 27.000 società. Invece l’ammontare di deduzione non utilizzata nell’anno e riportabile agli anni successivi è stata pari a più di 1 miliardo di euro (3,3 volte il valore del 2011).
La quota maggiore della deduzione è provenuta dalle società operanti nei settori delle attività finanziarie ed assicurative (38% pari a 1,6 miliardi di euro) e delle attività manifatturiere (23% pari a 978 milioni di euro). La quota dei soggetti che hanno utilizzano l’ACE è stata crescente all’aumentare della classe di ricavo: 13% per i soggetti tra 0 e 50.000 euro, 65% per i soggetti con ricavi oltre i 50 milioni di euro; quest’ultima classe ha detenuto da sola il 51% dell’ammontare complessivo dell’ACE.
L’ACE è stato utilizzato soprattutto da società localizzate nel nord-ovest ed in particolare in Lombardia (35,8% dell’ammontare totale).

IRAP
Il numero dei soggetti che hanno presentato la dichiarazione relativa all’Imposta Regionale sulle Attività Produttive per l’anno d’imposta 2012 è stato di 4.646.602 (+0,3% rispetto al 2011). Il lieve incremento ha interessato prevalentemente le persone fisiche (+1,3% rispetto al 2011), presumibilmente in virtù dell’introduzione del regime fiscale di vantaggio, che ha determinato il ritorno a tassazione IRAP dei soggetti che sono stati costretti a fuoriuscire dal preesistente regime dei minimi, in quanto non avevano i requisiti per il nuovo regime fiscale di vantaggio.

Il totale del valore della produzione dichiarato è ammontato a 640,6 miliardi di euro (-4,3% rispetto al 2011). Il decremento ha riguardato prevalentemente il settore del commercio (-11,4% rispetto al 2011) e manifatturiero (-10,5%); al contrario si è assistito ad un incremento nel settore finanziario (+30,6%). Il calo del valore della produzione è dovuto in parte all’innalzamento della deduzione forfetaria per le donne lavoratrici e per i giovani fino a 35 anni, il cui ammontare complessivo è aumentato a 66,7 miliardi di euro nel 2012, rispetto ai 42,5 miliardi dell’anno precedente.
La base imponibile totale è risultata pari a 644 miliardi di euro (-4,4% rispetto al 2011). Nello specifico, anche la base imponibile dell’attività istituzionale della P.A., costituita dall’ammontare delle retribuzioni corrisposte, ha presentato un decremento (-3,2%).
L’imposta dichiarata per l’anno 2012 è stata pari a 32 miliardi di euro (-3,2% rispetto al 2011), con un valore medio pari a 10.380 euro.
La distribuzione territoriale sulla base del luogo in cui è svolta l’attività produttiva ha segnalato che il 54% dell’imposta è prodotta al Nord e il 15% al Sud, in linea con l’andamento dell’anno precedente. Il rapporto tra l’imposta netta e la base imponibile su base territoriale ha consentito di stimare il carico IRAP effettivo medio per regione, che ha evidenziato una variabilità da un minimo del 3% per le attività produttive esercitate in Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano, ad un massimo del 5% in Campania e nel Lazio.

Tutti i dati statistici e le analisi sono disponibili sul sito www.finanze.gov.it all’indirizzo:
http://www1.finanze.gov.it/analisi_stat/index.php?tree=2013

La Direzione

(18 gennaio 2015)

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