Equitalia
L'attivitá di riscossione riparte con nuove regole
Dal 15 giugno é ripresa l'attivitá, scaduti i termini per la sanatoria. Nei prossimi mesi partiranno centinaia di avvisi e solleciti, ma Equitalia dovrà attenersi ai principi contenuti nella riforma dell'anno scorso.
Scaduti i termini della sanatoria, Equitalia dallo scorso 15 giugno è ripartita con l’attività di riscossione, che tuttavia dovrà seguire alcuni principi, sulla base della riforma del 2013.
-Prima di tutto è stato chiarito che per i debiti fino a 50.000 euro, è possibile, su domanda dell’interessato, concordare un piano di pagamenti dilazionati fino a 10 anni; prorogare il piano già in corso di pagamento e ridiscuterne un altro successivamente, in caso di altre pendenze. Chi avesse perso il diritto alla rateizzazione perché non in regola al 23 giugno 2013, potrà richiedere di essere riammesso ad un nuovo piano, per un massimo di 72 rate.
-Dal pignoramento (dall’anno scorso) è esclusa la prima casa, mentre per gli altri immobili si può procedere solo per debiti superiori ai 120.000 euro.
-Quanto a stipendi e pensioni, la quota pignorabile procede per gradi, ma non è possibile pignorare l’ultima mensilità, che dev’essere lasciata sul conto nella disponibilità del debitore.
-Equitalia non potrà bloccare il veicolo se serve al contribuente per svolgere la sua attività lavorativa.
-Le imprese creditrici nei confronti dello Stato possono richiedere la sospensione della riscossione a loro carico, se ritengono di non dover pagare le somme pretese dai vari enti pubblici.
E’ prevista, inoltre, una maggiore attenzione e sensibilità nell’attivazione di fermi, ipoteche e pignoramenti, che dovranno sempre essere preceduti da una serie di avvisi.
Questi, in sintesi, i principi ispiratori della riforma. Ora vedremo come saranno concretamente attuati.
Moreno Morando
(29 giugno 2014)
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