Ballarò
Scontro fra Floris e Renzi. Il Premier twitta: "il futuro arriverà anche alla RAI"
La spending review applicata alla RAI? Un modo per amplificare la concorrenza di Mediaset per Floris, un atto di equità secondo Renzi.
"La Rai appartiene a tutti i cittadini e non ai partiti politici." Così Renzi ha ribattuto ieri sera alle incalzanti provocazioni di Giovanni Floris nel corso della trasmissione Ballarò. "Quando stavo dall'altra parte del tavolo e non ero al governo ripetevo che i partiti dovrebbero essere fuori dalla RAI." ha aggiunto Renzi.
Per Floris invece la preoccupazione è che la RAI, se sottoposta ad un annunciato taglio di 150 milioni di euro, potrebbe perdere in competitività con Mediaset e gli altri competitor. Tagli previsti dalla spending review. Il premier ha risposto domandando al conduttore: "Ma la RAI non può partecipare alla spending review?" Passando ad esempi concreti Renzi ha sottolineato che: "La RAI ha 20 sedi regionali, siamo sicuri che in queste sedi non ci siano degli sprechi?"
Secondo Giovanni Floris togliere 150 milioni alla RAI dovrebbe coincidere con un taglio anche per Mediaset. Una considerazione palesemente provocatoria, visto che Mediaset è una azienda privata e la RAI pubblica. Di più, la RAI non vive di soli spazi pubblicitari, come Mediaset, ma vive anche e soprattutto di canone e nonostante ciò ha chiuso il bilancio per anni in negativo, e anche nel 2013 il bilancio ha chiuso con un passivo di circa 20 milioni di euro.
Renzi incalza: "Le sembra normale che la RAI sia l'unica realtà statale che non debba partecipare alla spending review?" e chiosa: "Caro Floris tocca anche a voi". Giova ricordare che Giovanni Floris percepisce uno stipendio annuo di circa 500.000 euro, come lo stesso giornalista ha pubblicamente ammesso, sottolinenado però che ai 500.000 mila euro andrebbero affiancati i circa 14 milioni di euro che Ballarò fa guadagnare alla RAI in pubblicità.
Al termine della trasmissione il premier lancia un tweet al veleno: "Niente paura. Il futuro arriverà anche alla RAI. Senza ordini dei partiti."
Francesco Colafemmina
(14 maggio 2014)
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