Patrimonio culturale
Opere in cerca d'autore
Opere orfane/ignote. Nuova fattispecie del diritto d'autore.
Il Governo, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dei Beni e attività culturali e del turismo, ha approvato lo schema di decreto legislativo, per dare corso all'attuazione della Direttiva europea n.2012/28/UE emanata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in tema di taluni utilizzi ammessi e consentiti per le cosiddette "opere orfane".
Tale Direttiva UE, che per il vero sarebbe entrata in vigore fin dal 28 ottobre 2012, ha introdotto, a livello comunitario, la fattispecie delle opere orfane nel diritto d'autore e ne ha disciplinato le utilizzazioni ammesse.
Segnatamente, si tratta di opere protette dal diritto d'autore, per le quali, però, l'autore ovvero i suoi eredi, aventi diritto, non sono individuabili o anche rintracciabili.
La citata norma, di diritto europeo, parte quindi dall'assunto che la diffusione delle conoscenze sia la chiave per un migliore sviluppo economico nonche' culturale delle nazioni e delle comunità internazionali.
Tale provvedimento rende quindi possibile l'utilizzazione di opere di autore ignoto quali: riviste, quotidiani, libri, opere cinematografiche, audiovisivi, opere musicali, dipinti, sculture, ecc. detenute da soggetti che non perseguono scopi di lucro ma bensì di diffusione delle conoscenze quali: musei, archivi, biblioteche, istituti di istruzione, pinacoteche, gallerie d'arte, cineteche, ecc. attraverso la riproduzione a fini di digitalizzazione, indicizzazione, catalogazione, conservazione e restauro, ovverosia rendendole disponibili al pubblico con lo scopo di "migliorare l'accesso al patrimonio culturale europeo da parte dei cittadini dell'Unione".
Per una clausola di salvaguardia, opportunamente introdotta, l'autore di un'opera, classificata "orfana", potrà però in qualsiasi momento conseguire il mutamento dello status dell'opera stessa, ed ottenere ex post un equo compenso dei diritti d'autore che gli spettano.
Lo schema del provvedimento legislativo, in parola, approvato dall'ultimo Consiglio dei Ministri, in virtù dell'esame preliminare, avrà necessità dell'acquisizione del parere obbligatorio da parte delle Commissioni Parlamentari competenti.
Stefano Olivieri Pennesi
(11 agosto 2014)
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