Condividi la notizia

Ministero dei beni culturali

Colosseo di nuovo "arena" come nell'800?

Riportare il Colosseo alla bellezza della fine dell'800, restituendogli l'arena. L'idea del Ministro Franceschini.

La domanda per un ragazzino che entra per la prima volta al Colosseo è sovente la stessa: "ma dove e come lottavano i gladiatori?"  Al centro dell'anfiteatro più famoso al mondo non c'è, infatti, più traccia di quel terreno che nei secoli fu bagnato del sangue di schiavi che sognavano l'affrancatura di "liberto".

All'occhio di ogni turista si apre oggi un nuovo e diverso scenario da quello duro e cruento del passato. Un reticolato di corridoi, di per se non molto comprensibile, che solo fantasia, immaginazione ed i tanti film riescono a volte a restituire la grandezza di quel luogo storico del passato. 

Ecco quindi che il Ministro Franceschini, prendendo spunto dalle ricerche del prof. Daniele Manacorda (professore di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso l'Università di Roma Tre) pubblicate sulla rivista Archeo del mese di luglio, pone al centro dell'attenzione questa inaspettata, ma certamente non bizzarra idea attraverso Twitter: "resituire al Colosseo la sua arena mi piace molto. Basta un pò di coraggio.."

Sul sito istitutuzionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo viene dato ampio risalto a questa idea che , visto il dinamismo del ministro Franceschini, potrebbe trasformarsi in un vero  e proprio ritorno al passato, quando cioè il centro del Colosseo, per tanti il centro del mondo della cultura mondiale era calpestabile restituendo ai sotterranei la loro "sotteranità" e ai turisti, nelle forme tecnicamente compatibili,  ogni possibile evento della vita comtemporanea.

Si riportano di seguito i principali passaggi pubblicati sul sito del Ministero del recente articolo del prof. Manacorda citato dal ministro Franceschini in diversi tweet.

 "Le belle foto aeree che ritraggono il Colosseo dall'alto ci mostrano non la vasta e candida arena, che un tempo ospitava i giochi e gli spettacoli o, in età più recente, processioni religiose e manifestazioni pubbliche, ma un intrico inquietante di muri scoperchiati al sole, un labirinto tanto incomprensibile quanto inaccessibile.
Agli occhi del turismo culturale internazionale questo nostro celeberrimo monumento è diventato l'icona di Roma e, per certi versi, della stessa Italia. Insomma, è un po' il nostro biglietto da visita. La brava archeologa che dirige da anni questo complesso archeologico, Rossella Rea, ha dedicato ampi studi alla sua storia, alle vicende che lo trasformarono nel corso dei secoli da anfiteatro a rudere, a fortezza, a cava di pietre,a luogo della pietà religiosa e del mistero notturno, a soggetto di mille vedute artistiche, a non-luogo del turismo di massa.
Non ripercorremo qui quelle vicende, ma rifletteremo piuttosto sul fatto che le vecchievedute ottocentesche ritraggono ancora il Colosseo con la sua bella arena viva perché calpestabile, e quindi privatamente o pubblicamente usabile e usata.

Poi è successo qualcosa. Pian piano, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, l'arena è stata progressivamente scoperchiata, l'invaso del monumento è stato scavato attraverso una complicata sequela di vicende, i suoi sotterranei sono stato messi a nudo: un'infinità di dati archeologici sono andati perduti, ma tanti altri dati- a mano a mano che l'archeologia irrobustiva i suoi metodi - sono stati raccolti, sicchè oggi i sotterranei del Colosseo sono una fonte ancora inesaurita di "racconti", con i corridoi in cui si movevano gli inservienti, le celle che ospitavano le belve prima degli spettacoli, i passaggi che permettevano di sollevare le macchine di scena.

Già. Ma per definizione un sotterraneo è qualcosa che sta "sotto terra" ; è nato, è stato creato per stare sotto terra: è questa la sua condizione esistenziale. Perché i sotterranei del Colosseo stanno a pancia all'aria sotto il sole e non sono tornati là dove dovevano stare? O meglio: perché non è tornata su di loro quella coltre necessaria e antica dell'arena, appunto,che oltre a dar loro la dovuta protezione, gli avrebbe dato anche quel che adesso gli manca, cioè un senso?
È esistita, ed esiste tuttora - noi archeologi dobbiamo confessarlo per primi - un'archeologia necrofila, un modo di concepire e praticare l'intervento sui monumenti e le stratificazioni antiche come un'insana esposizione delle cose morte. Intendiamoci: l'anatomia dei cadaveri ha dato vita alla scienza moderna, aprendosi la strada tra divieti religiosi e tabù ancestrali, e anche l'archeologia praticando l'anatomia del terreno, vive frugando nelle viscere delle case rotte, scartate,non più funzionanti.
Ma analizzare scientificamente un monumento e trarne tutte le informazioni storiche che ne derivano non ha nulla a che vedere con l'ostentazione della sua morte. Fatta l'autopsia, il medico legale ricuce il cadavere. Scavato un monumento, l'archeologia dovrebbe generalmente riseppellirlo, specie se manca un progetto valido di valorizzazione. E se quel monumento è sempre stato lì? Se - come nel caso del Colosseo - quell'ammasso di pietre, prima di diventare ai nostri occhi un monumento, era stato una rovina, una di quelle grandi rovine che hanno dato senso e fascino alla storia millenaria di Roma?
E' possibile indagare con lo scavo un monumento-rovina? Certo che è possibile. Ma le rovine richiedono qualcosa di più di quello che pretende un simile edificio sepolto: la loro storia è ininterrotta nei secoli, hanno vissuto e agito prima di noi è continueranno a farlo dopo; non le abbiamo resuscitate noi: già erano lì. Noi le abbiamo indagate e loro, accettando questa nostra legittima pulsione, pretendono da noi qualcosa in cambio: il rispetto. Al Colosseo, nel secolo appena trascorso, qualcuno ha ritenuto di dover togliere la sua arena,cioè il suo vestito, magari un po' lacero, che gli consentiva però di mostrarsi al mondo con dignità. Io vorrei che noi rivestissimo questo Grande Ignudo della sua veste più intima, gli restituissimo la possibilità di parlarci a viso aperto, non come chi sta imbarazzato davanti al pubblico con entrambe le mani sul ventre, quasi a chiedere scusa di una colpa non sua.
Rifare l'arena quali problemi comporta? Francamente non ne vedo: restituire ai sotterranei la loro "sotterraneità" significa, semmai, offrire la possibilità di visitarli addentrandosi in un labirinto, questa volta però sensato, perché percorribile così come lo era quando faceva parte di un meccanismo funzionante, che funzionava perché era "al di sotto", sottratto agli sguardi, ma non alle persone che vi agivano.
Ridando vita ai sotterranei si restituisce anche vita all'arena, al senso stesso di ogni anfiteatro di ieri, di oggi è di domani,cioè di un luogo in cui - lo dice la parola stessa - dall'intorno si osserva quel che accade al centro. E che cosa può mai accadere in un luogo che non c'è? La distruzione dell'arena ha trasformato il Colosseo in un luogo surreale. La sua restituzione domani gli permetterebbe di tornare ad essere, carico di anni, un luogo che accoglie non il semplice rito banalizzante della visita del turismo massificato, ma un luogo che, nella sua cornice unica al mondo, ospita -nelle forme tecnicamente compatibili- ogni possibile evento della vita contemporanea".

Paolo Romani

(3 novembre 2014)

© RIPRODUZIONE CONSENTITA Italian Open Data License 2.0
(indicazione fonte e link alla pagina)

DIVENTA FAN DEL QUOTIDIANO DELLA P.A.

Potrebbe Interessarti

Condividi la notizia

6 novembre 2014
Tra gladiatori e campioni di football | L'idea era stata lanciata dal Presidente della Roma Pallotta; ma l'esigenza di tutela del monumento non sembra -comunque- essere l'unico problema.

 
 
Condividi la notizia

22 aprile 2015
Mibact | Siglata l'intesa per la tutela dell'Area Archeologica Urbana più importante del mondo.

 
 
Condividi la notizia

15 aprile 2016
Legge di Stabilità 2016 | Firmato il decreto dai Ministri Dario Franceschini e Marianna Madia.

 
 
Condividi la notizia

31 marzo 2021
Privacy | Dati accessibili a chiunque. 350 mila euro alla Capitale e 60 mila euro alla Società per la Mobilità.

 
 
Condividi la notizia

16 luglio 2014
Beni Culturali | Dario Franceschini ha presentato il provvedimento di riorganizzazione del Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo.

 
 
Condividi la notizia

22 novembre 2015
Mibact | Il Ministero comunica che un gruppo di funzionari del Governo di Tirana sarà a Roma per partecipare a un seminario.

 
 
Condividi la notizia

25 agosto 2016
solidarietà | L'invito del Ministro dei Beni culturali ad andare nei musei in segno di solidarietà con le popolazione coinvolte dal sisma.

 
 
Condividi la notizia

26 giugno 2014
Riforme | Approvata la legge che riconosce i professionisti della cultura. Franceschini, una legge importante e attesa da tempo nel mondo dei beni culturali.

 
 
Condividi la notizia

7 marzo 2017
MIBACT | Il termine della presentazione delle domande da compilare online è il 14 aprile 2017.

 
 
Condividi la notizia

24 agosto 2014
Beni Culturali | Il Ministro intende valorizzare "l'Italia delle grandi bellezze", con grande attenzione anche per i "percorsi religiosi"

 
 
Condividi la notizia

23 maggio 2014
Decreto cultura | Sgravi fiscali per donazioni dai privati. Misure anche per Pompei, Reggia di Caserta e cinema

 
 
Condividi la notizia

28 novembre 2014
Tutela del patrimonio | Il Ministro Dario Franceschini, ha consegnato al Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Nunzio Galantino, alla presenza del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Leonardo Gallitelli, le “Linee guida per la tutela dei beni culturali ecclesiastici”.

 
 
Condividi la notizia

23 gennaio 2015
MIBACT | Approvato in Conferenza Unificata il primo piano strategico previsto dalla legge istitutiva dell'Art Bonus.

 
 
Condividi la notizia

16 gennaio 2018
MIBACT | Nella short list Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. Il titolo sarà assegnato il 16 febbraio.

 
 
Condividi la notizia

24 maggio 2016
Lavoro | Le domande dovranno essere presentate a partire dalla mezzanotte del 31 maggio e fino al 30 giugno 2016 per tutti e nove i profili concorsuali.

 
 

Ascolta "La Pulce e il Prof"

 
Il diritto divulgato nella maniera più semplice possibile
 
 

Comunicato Importante Selezione Docenti Accademia della P.A.

La Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, in vista dell’apertura delle sedi dell’Accademia della PA in tutto il territorio nazionale, ricerca e seleziona personale per singole docenze in specifiche materie delle Autonomie locali da svolgersi presso le Accademie della PA e per le attività di assistenza nelle procedure complesse nei Centri di Competenza.

Leggi il comunicato completo

 
 
 
 
Prof. Enrico Michetti
Enrico Michetti
 

Newsletter Quotidiano della P.A.

Copertina Gazzette
 
Registrati alla newsletter GRATUITA settimanale del Quotidiano della P.A. per essere sempre aggiornato sulle ultime novità.
 
 
 
 Tweet dalla P.A.
 

Incorpora le Notizie del QPA

QPA Desk

Inserisci sul sito del tuo Ente, sul tuo sito o sul tuo blog, le ultime notizie pubblicate dal Quotidiano della P.A.

Accedi all'interfaccia per l'inserimento cliccando sul pulsante di seguito:

 
 
Chiudi Messaggio
Questo sito utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza di navigazione. Per saperne di più accedi alla Informativa sulla Privacy. Procedendo nella navigazione, acconsenti all'uso dei cookie.