Riforma della P.A.
Entro tre anni andranno in pensione 8.000 medici
L'Anaao Assomed, il principale sindacato della dirigenza medica, segnala il pericolo che entro 10 anni manchino " all'appello 15.000 medici specialisti nel Ssn"
Da uno studio dell’Anaoo Assomed per Adnkronos Salute, si prevede per i prossimi anni una vera e propria “emorragia di medici dal Servizio Sanitario Nazionale”. Ne dà notizia l’agenzia di stampa omonima, riportando i dati essenziali di un’analisi circonstanziata dalla quale risulta che “entro il 2016 potrebbero andare i pensione -per limiti di età- dai 7 mila agli 8 mila medici”.
E’ questa la prima e diretta conseguenza della norma inserita nel testo di riforma della P.A. attualmente in discussione alla Camera -di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi- che consentirebbe, una volta entrata in vigore la legge, alle “amministrazioni di pensionare d’ufficio tutti i dipendenti che hanno raggiunto il massimo dei contributi previdenziali (42 anni e sei mesi) e che abbiano -per quello che riguarda i medici- almeno 65 anni.
Dallo stesso studio si ricava che “i medici dipendenti del Ssn con più di 65 anni erano 1.300; mentre quelli con un’età compresa tra i 60 ed i 64 anni erano 13.000”. Ne deriva, secondo questa analisi, che “nell’arco di tre anni (tra il 2014 ed il 2016) la platea interessata (ndr : in uscita dal Ssn) sarà di circa 7.000-8.000 unità”.
Secondo un’indagine di Anaoo giovani, “tra 10 anni mancheranno all’appello oltre 15.000 medici specialisti nel Ssn”. Il problema sarebbe costituito soprattutto dal percorso normativo “che rende sempre più difficile il ricambio tra nuove e vecchie generazioni”.
Per superare questa difficoltà il segretario nazionale dell’Anaoo Assomed Costantino Troise sostiene che “favorire l’occupazione giovanile in sanità vuol dire sbloccare il turnover, ma soprattutto anticipare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”, operando con precise modifiche di sistema caldeggiate da Anaoo giovani, che propone di stabilire entro il 2014, “all’interno del patto di Salute”, le modalità di ingresso nel Ssn dei “neolaureati che non entrano nel concorso di specialità, come già avviene in Europa”.
Si chiede, ancora, di “stabilizzare immediatamente i precari già presenti in graduatorie utili per essere assunti”.
Per Anaoo giovani, infine, la riduzione degli anni di specialità dal 2015, dovrà “favorire il precoce ingresso nel mondo del lavoro, senza che gli ordinamenti didattici subiscano brusche revisioni”.
Moreno Morando
(30 luglio 2014)
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