Riforme
Via libera di Palazzo Madama al "nuovo Senato"
L'Aula ha approvato con 183 voti a favore; M5S, Lega e Sel sono usciti dall'Aula. I dissidenti del PD non hanno partecipato al voto
Il Senato ha approvato il “d.d.l. Boschi” sulle Riforme costituzionali con 183 voti a favore e 4 astensioni. Il M5S, la Lega e “Sel-gruppo misto” sono usciti dall’aula per rimarcare il loro totale dissenso sul contenuto del provvedimento.
E’ uscito anche il senatore azzurro Augusto Minzolini, mentre Vannino Chiti ed altri “dissidenti PD” sono rimasti in Aula senza partecipare al voto. Elena Cattaneo, senatrice a vita, si è astenuta.
I 40 articoli del provvedimento passano ora all’esame della Camera dei Deputati per la seconda lettura. Trattandosi di un disegno di legge costituzionale, ne saranno necessarie quattro (con doppia lettura da parte delle due Camere a distanza di almeno tre mesi), sempre che non vengano apportate modifiche.
Questa prima lettura è stata caratterizzata da vivacissime polemiche, soprattutto da parte di M5S e Lega, per la gestione del Presidente Grasso e per l’applicazione del c.d. “canguro”, grazie al quale sono stati eliminati oltre seimila emendamenti. Nelle ultime ore, in particolare, i pentastellati hanno denunciato i c.d. “pianisti”, cioè i parlamentari che votano anche per i colleghi assenti.
Il testo del provvedimento approvato contiene “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari (del Senato), il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione delle Province e del CNEL e la revisione del Titolo V della Parte Seconda della Costituzione”.
Il Premier Matteo Renzi ha dichiarato soddisfatto che "nessuno potra' più fermare il cambiamento".
Moreno Morando
(8 agosto 2014)
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