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Renzi e Sindacati sul Jobs act

L'ottimismo del Premier, l'intransigenza della Cgil, la cauta apertura di Cisl e Uil

Nell'incontro svoltosi a Palazzo Chigi e' stata confermata la diversa posizione delle maggiori sigle sindacali nei rapporti col Governo.

Come previsto, il Premier ha incontrato, in riunioni distinte, i rappresentanti dei sindacati e delle imprese. Renzi era accompagnato dal Sottosegretario Del Rio e dai Ministri Poletti, Padoan e Madia. Alla fine dell’incontro con Cgil, Cisl, Uil e Ugl - rappresentati rispettivamente da Camusso, Furlan, Angeletti e Mancini- le dichiarazioni del Presidente del Consiglio sono sembrate improntate ad un certo ottimismo, anche in considerazione del fatto che è già stato fissato un nuovo incontro per il 27 ottobre.

Per Renzi si sono registrati “sorprendenti punti di intesa”; mentre la leader della Cgil Susanna Camusso ha fatto sapere di non essere soddisfatta. Cauta apertura, invece, da Anna Maria Furlan della Cisl e Angeletti della Uil.

Nella successiva conferenza stampa, il Premier e segretario del PD ha sottolineato di essere sempre disponibile ad ascoltare le opinioni di tutti: “miglioriamo se c’è da migliorare ma il Paese deve cambiare e non ci faremo bloccare da veti e da opinioni negative”, ha detto Renzi.

“I sindacati ci hanno chiesto la possibilità di dialogo e l’abbiamo dato”, ha ribadito il Presidente del Consiglio, ma “la questione di fiducia attiene ai lavori parlamentari. E’ chiaro che avendo promesso di fare le riforme, le faremo e le stiamo facendo”, ha continuato Renzi, il quale ha confermato che mercoledì il Senato voterà sulla mozione di fiducia che il Governo pone sulla riforma del lavoro, sottolineando che non teme agguati da parte della minoranza PD.

E’ anche stato precisato che, nell’incontro con le organizzazioni sindacali e poi con le imprese, è stata presentata la versione corretta dell’art.18, che contiene alcune richieste della parte “del mio partito che non sta con me” ha evidenziato il segretario del Partito Democratico. In particolare, si conferma il reintegro per i licenziamenti discriminatori, mentre per quelli “disciplinari” servirà “la specifica della fattispecie”.

Il capo del Governo ha confermato che nell’emendamento sarà compresa anche la regolamentazione della rappresentanza sindacale e l’ampliamento della contrattazione decentrata e aziendale.

Come si è detto, la Cgil ha mantenuto fermo il suo atteggiamento negativo sul progetto complessivo del Governo, mentre Cisl e Uil hanno ammesso di aver riscontrato una certa disponibilità al confronto da parte dell’Esecutivo, per il fatto che siano già stati fissati altri incontri anche con il Ministro del Lavoro Poletti, per discutere del contenuto della delega e dei decreti attuativi.

Se mai ce ne fosse stato bisogno, in sostanza, l’incontro di questa mattina ha confermato che le maggiori organizzazioni sindacali hanno posizioni molto diverse, in relazione al rapporto da tenere con il Governo.

Infine, si segnala che Matteo Renzi, nel confronto con le parti sociali, ha fatto presente che “ci sono tre stabilimenti da salvare urgentemente”, in riferimento a Termini Imerese,  all’Ilva di Taranto e all’Ast di Terni.

 

Moreno Morando

(7 ottobre 2014)

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