Polemiche sul Jobs act
Napolitano si schiera con Matteo Renzi
Nel giorno in cui la tensione fra le parti e' ulteriormente aumentata, il Capo dello Stato ha invitato a superare "conservatorismi, corporativismi e ingiustizie"
Il Premier è a S. Francisco, nella Santa Clara Valley, in quella che da molti anni viene chiamata “Silicon Valley” e da là, anche oggi, ha ribadito di voler proseguire più convinto che mai sulla strada di un cambiamento radicale e rivoluzionario, per far ripartire il Paese.
In Italia sono continuate le schermaglie fra gli oppositori al progetto di Renzi sul mercato del lavoro ed i “renziani” d.o.c., come il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Lotti, che ha sottolineato come il Premier e segretario del PD non si farà certamente dettare la linea “da chi ha perso le primarie”.
In occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2014-2015, è intervenuto inaspettatamente sul tema il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che -pur non citando esplicitamente la riforma del mercato del lavoro, né, tantomeno, l’art. 18 e le polemiche di questi giorni- ha detto parole inequivocabili a sostegno del Governo Renzi e dei suoi progetti di riforma.
Il Capo dello Stato ha evidenziato come “in questo Paese che amiamo, non possiamo più restare prigionieri di conservatorismi, corporativismi e ingiustizie”. Secondo il Presidente Napolitano, “per uscire dalla crisi sono indispensabili politiche nuove e coraggiose per la crescita e l’occupazione”, con particolare attenzione per i giovani.
Giorgio Napolitano ha ricordato come non solo l’Italia, ma tutta l’Europa, sia stata travolta da una profonda crisi economica e sociale e si fa fatica a vedere la fine di questo periodo. Secondo il Capo dello Stato, la soluzione sta nel lavorare insieme, scegliendo “politiche coraggiose per la crescita e l’occupazione, dirette soprattutto e più efficacemente ai giovani”.
Nella sostanza, quindi, Napolitano si è reso protagonista di un vero e proprio “assist” a favore di Renzi, impegnato in questi giorni nel tentativo di scardinare quelli che lui ha definito “interessi coporativi”, a difesa di chi è già protetto, “dimenticando chi non ha alcun tipo di certezza per il futuro” e ribadendo di voler a tutti costi lottare per arrivare ad una effettiva eguaglianza di diritti dei lavoratori, per dare speranza alle giovani generazioni e a chi, comunque, il lavoro non ce l’ha.
Moreno Morando
(22 settembre 2014)
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