Corte Europea
Le sigarette più economiche non vanno tassate di più
Una vittoria per le piccole aziende produttrici di tabacco a prezzi supercompetitivi. Per i Giudici europei non si può applicare un’'accisa più alta per le Sigarette “low-cost”. La scelta Italiana distorce la concorrenza e il mercato interno.
La Corte Europea ha bocciato l’Italia che aveva deciso di imporre un’accisa più alta per le Sigarette “low-cost”. Dicono i giudici Europei: la scelta Italiana distorce la concorrenza e il mercato interno.
Al centro della vicenda la società italiana Yesmoke Tobacco S.p.a. produttrice di sigaretta ad un presso inferiore a quello della classe di prezzo più richiesta.
Nel 2012 l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato aveva deciso di imporre per le sigarette economiche una accisa pari al 115%.
Il ricorso della Yesmoke, arrivato sino ai giudici Europei interpellati dal giudice amministrativo, ha offerto un’importantissimo spunto per chiarire l’interpretazione della Direttiva di riferimento.
Con la sentenza sono state dichiarate non conformi al diritto Europeo le norme che stabiliscono non già un’accisa minima identica per tutte le sigarette, bensì un’accisa minima applicabile unicamente alle sigarette con un prezzo di vendita al pubblico inferiore a quello delle sigarette della classe di prezzo più richiesta.
L'obiettivo della direttiva è “garantire il buon funzionamento del mercato interno nonché condizioni neutre di concorrenza nel settore del tabacco”.
Ora i piccoli produttori di sigarette non dovranno essere più svantaggiati. Chi riesce a inserirsi nel mercato a prezzi minori, che ben venga, dovrà essere alleggerita la morsa statale che frenava la loro ascesa.
Luca Tosto
(10 ottobre 2014)
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