Statuto dei Lavoratori
Sull'art. 18 tutti contro la proposta di Alfano
Il leader del NCD insiste nella sua proposta di abolire la norma che, a suo parere, ingessa il sistema e blocca le assunzioni
Angelino Alfano non demorde e per niente impressionato dalle aspre polemiche scatenate dalla sua uscita sui “vu cumprà”, oggi ha negato di aver commesso “gaffe” ed ha accusato i suo detrattori di essere “ipocriti”.
Inoltre, è ritornato sulla questione dell’art 18 dello statuto dei lavoratori, prendendo alla lettera le dichiarazioni del Premier, sottolineando su twitter che la “Commissione Lavoro”, presieduta da Maurizio Sacconi, si riunirà il 2 settembre “per discutere la riscrittura dello Statuto dei Lavoratori. Si va avanti”.
Il Presidente del Consiglio, in visita ad alcune città del Sud, gli ha risposto indirettamente, evidenziando che “se dobbiamo fare un’operazione sul mercato del lavoro, io sono sempre pronto a scrivere nuove regole, ma con l’obiettivo di cambiare le garanzie”, ha sostenuto Renzi, “non di eliminarle : è una cosa un po’ diversa”.
A Termini Imerese, il Premier ha invitato tutti a smetterla con gli slogan, precisando che “la crescita non si ottiene tagliando i salari” ed ha affermato "no alla rassegnazione:il Governo c'è".
Per il segretario generale della CGIL Susanna Camusso “sarebbe un gravissimo errore stravolgere o abbandonare lo statuto dei lavoratori mentre una sua messa a punto potrebbe essere una strada utile e percorribile”.
In realtà, la posizione della Camusso è diametralmente opposta a quella di Alfano, il quale chiede flessibilità e l’abolizione delle rigidità di sistema, che di fatto “bloccano le assunzioni”. Al contrario, Camusso sostiene, in una lettera al Corriere della Sera, che occorre “dare difese a milioni di lavoratori precari”, aggiungendo di apprezzare la posizione del Presidente del Consiglio che tende a “sgomberare il campo dalla discussione sull’art. 18”.
A sua volta, il segretario generale della CISL Raffaele Bonanni, intervistato dalla Stampa, ha sottolineato :”non mi oppongo alla riscrittura dello statuto dei lavoratori, ma vorrei capire bene cosa si intende fare”. Bonanni ha dichiarato di vedere “una fregola sospetta del ceto politico sulle regole del lavoro, mentre non fanno niente per intervenire sui fattori che disincentivano veramente gli investimenti, dalla corruzione, all’energia, alle tasse, alle imprese”.
Bonanni ha concluso sottolineando che “non basta il tour ferragostano di Renzi, occorre favorire un impegno straordinario di tutte le parti”.
Moreno Morando
(15 agosto 2014)
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