Lavoro femminile
Quando il lavoro si tinge di rosa
I dati emersi dalla ricerca di Unioncamere sul tasso di femminilizzazione delle aziende.
E' stato formalmente presentato lo studio condotto dall'osservatorio dell'imprenditoria femminile, di Unioncamere-Infocamere, aggiornato al primo semestre dell'anno e corredato da elementi del Sistema informativo Excelsior, gestito in coesistenza sempre da Unioncamere con il Ministero del Lavoro, relativamente ai fabbisogni professionali delle imprese con dipendenti.
La ricerca conferma, con dati empirici, la crescita, sempre più accentuata, del tasso di femminilizzazione, con valori sempre più elevati che si polarizzano principalmente nelle zone del meridione.
Scendendo nel dettaglio, però, emergono al contempo, aspetti non propriamente positivi. Infatti, su un totale di 15.801 imprese al femminile, ben 12.310 sono micro imprese, ovvero, formate solamente dal titolare o al massimo con un solo addetto, per una percentuale quindi del 77,9%.
Sulla questione e' intervenuto, a commento dei dati, il Presidente di Unioncamere Basilicata, Regione che vede il tasso di imprese al femminile ammontare al 26,53%, inferiore soltanto ad un'altra regione meridionale quale è il Molise che risulta, per questo dato, la prima regione italiana con oltre il 28%, superiore quindi alla media delle regioni del Sud pari al 23,45% che risulta altresì superiore alla media complessiva nazionale.
Il dirigente di Unioncamere ha quindi dichiarato che le imprese femminili hanno, in tutta evidenza, una sofferenza circa la necessità di adottare forme giuridiche più strutturate, come anche aumentare la competitività e la capacità di innovazione, abbinando, al contempo, vocazione alla internazionalizzazione anche per rispondere meglio alla attuale crisi e al sostanziale blocco del credito.
Va pertanto positivamente accolto questo rinnovato fermento "rosa" anche per ridare slancio all'occupazione e alla crescita, sostenendo e promuovendo l'iniziativa al femminile quale desiderio di fare impresa nonche' come opportunità per essere protagoniste del proprio futuro.
A questo può contribuire la rete dei comitati per l'imprenditoria femminile, inseriti nel network delle Camere di Commercio, con i quali mettere a disposizione strumenti per lo sviluppo di tali progetti indirizzando iniziative per la formazione, l'accesso al credito e appunto l'internazionalizzazione, con un ruolo fondamentale di prossimità, sui territori, che le imprese e il sistema paese inequivocabilmete richiedono.
Stefano Olivieri Pennesi
(26 agosto 2014)
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