Israele
Reuven Rivlin e' il nuovo Presidente dello Stato di Israele
L'esponente del Likud sostituira' Shimon Peres a partire dal prossimo 27 luglio. Da sempre sulle posizioni politiche della Destra israeliana, e' considerato vicino ai coloni e contrario alla soluzione dei due Stati.
Shimon Peres, attuale Presidente dello Stato di Israele, ha lasciato da poche ore l’Italia dopo l’incontro di domenica con Papa Francesco, Abu Mazen ed il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, nei giardini Vaticani, dove avevano invocato tutti la pace in Medio Oriente e in particolare nei territori dello Stato Ebraico e dell’Autorità Palestinese.
Non fa una buona impressione, ma oggi la Knesset, il Parlamento di Israele, ha eletto il nuovo presidente dello Stato, che sostituirà Peres a partire dalla scadenza del mandato di quest’ultimo, il prossimo 27 luglio. Si tratta di Reuven Rivlin, eletto con 63 voti su 119. E’ un esponente storico della Destra, già presidente del Parlamento, nel quale si è distinto per la sua conduzione super partes.
Naturalmente, la sostituzione di Shimon Peres era prevista dal calendario istituzionale, ma la coincidenza temporale ha fatto storcere la bocca a qualcuno. Infatti, se è pur vero che il Presidente dello Stato Ebraico non ha alcun potere di intervento sulle scelte politiche; non c’è dubbio che l’autorevolezza internazionale di Peres -da sempre considerato una colomba, nei rapporti con i Palestinesi- aveva comunque fatto sperare in una ripresa dei rapporti politici fra le due parti, dopo l’incontro promosso dal Pontefice.
Rivlin ha 74 anni ed è un esponente del Likud, il partito del Premier Netanyahu, col quale per la verità in passato ha avuto più di uno scontro. Qualche analista, infatti, si è spinto ad immaginare che Netanyahu non sia particolarmente felice dell’elezione del suo compagno di partito, perché questo “potrebbe renderlo più vulnerabile alle prossime elezioni”.
Dal punto di vista politico, il nuovo Presidente è ritenuto vicino ai “coloni”, che con i loro insediamenti nei territori di Gerusalemme est e negli altri dell’Autorità Palestinese, costituiscono un fortissimo ostacolo per la soluzione dello storico problema fra le due parti.
Come se non bastasse, Rivlin è da sempre contrario alla soluzione dei “due Stati”, sostenendo invece la creazione di una Confederazione con i Palestinesi, non accettata da questi ultimi.
Al momento, quindi, le posizioni politiche dei vertici dello Stato Ebraico ispirano un grande pessimismo in ordine alla possibilità di raggiungere una soluzione pacifica e condivisa sulla questione israelo-palestinese.
In ogni caso, la speranza è l’ultima a morire; tenuto conto, oltretutto, che in qualche caso i leader della Destra israeliana, si pensi alla pace tra Begin e Sadat, hanno saputo sorprendere la Comunità Internazionale per le loro scelte coraggiose e la loro “duttilità”.
Moreno Morando
(10 giugno 2014)
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