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LA BELLA ITALIA - PAESAGGIO

Maratea

Dal 1990 si fregia del titolo di "Città".

Maratea , Marathia in dialetto marateota, è un comune italiano di 5175 abitanti della provincia di Potenza.

Unico comune della provincia ad affacciarsi sul mare, si estende per circa 32 km sul Mar Tirreno. Per i suoi pittoreschi paesaggi costieri e montani, e per le peculiarità artistiche e storiche, Maratea è una delle principali mete turistiche della regione, tanto da essere conosciuta anche come "la Perla del Tirreno".

Viene anche chiamata "la città delle 44 chiese", per le sue numerose chiese, cappelle e monasteri, costruite in epoche e stili diversi, molte delle quali rappresentano un notevole patrimonio artistico-religioso.

Il 10 dicembre 1990 il presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha insignito il comune di Maratea con il titolo onorifico di "Città", titolo che la cittadina già vantava dal 1531 per decreto di Carlo V d'Asburgo.

Storia

La storia di Maratea ha origini antichissime che affondano le proprie radici nella remota epoca preistorica. Sono infatti state rilevate sul territorio, in particolare nelle grotte adiacenti la spiaggia di Fiumicello, tracce di insediamenti umani risalenti ad oltre 40.000 anni fa.

I reperti individuati in Località Timpa, una collina a ridosso del Porto di Maratea, risalirebbero invece al 1500 a. C. circa. Testimonianze di epoca romana sono venute alla luce sull’isolotto di Santo Janni da cui sono emersi i resti di alcune vasche che servivano alla lavorazione e alla conservazione del Garum, una tipica salsa ricavata dalle interiora di pesce, assai apprezzata dagli antichi Romani.

In epoca tardo medievale è la zona alta di Maratea, ossia la cima del Monte S. Biagio, ad acquistare centralità ed importanza. Infatti qui, intorno al VII – VIII sec. d. C., si stabilirono piccole comunità di monaci basiliani che dapprima usufruirono del luogo per farne il loro eremo e, in seguito, vi crearono un primo nucleo urbano dando origine all’abitato fortificato di Maratea Superiore, oggi chiamato Castello, che, per la sua ubicazione assai elevata, garantiva ai suoi abitanti un formidabile baluardo naturale.

Il primo documento ufficiale in cui compare il nome di Maratea è una bolla di Alfano I, vescovo di Salerno, risalente al 1079: questa è la data a cui la tradizione popolare fa risalire l’inizio della storia della città. Nel corso dei secoli le vicende storiche di Maratea non vanno disgiunte da quelle che hanno segnato più in generale la Lucania ed il Mezzogiorno d’Italia, caratterizzate dalle dominazioni di Bizantini, Longobardi, Arabi, Normanni, Angioini, Aragonesi e Spagnoli.

Nella seconda metà del XVI secolo il Regno di Napoli, al fine di contrastare le incursioni saracene, costituì un poderoso sistema difensivo mediante l’edificazione lungo tutte le coste, sia tirreniche che joniche, di 379 torri di cui sei furono previste per la costa di Maratea: Torre del Crivo, di Acquafredda, Apprezzami l’Asino, Santavenere, di Filocaio e Caina.

Un altro evento storico particolarmente significativo per la città risale al 1806 quando le truppe francesi, nonostante l’eroica resistenza opposta dal Colonnello Alessandro Mandarini, assediarono il Castello di Castrocucco distruggendone le mura: tale evento segnò il tramonto definitivo dell’originario nucleo di Maratea, intensificandone l’ormai inevitabile abbandono e spopolamento.

All'inizio del XX secolo anche i cittadini di Maratea sono costretti a sostenersi grazie all'emigrazione. Principali mete per i marateoti sono il Venezuela, la Colombia, il Brasile e gli Stati Uniti d'America. Durante la seconda guerra mondiale, la sera del 15 agosto 1943 Maratea viene bombardata da un aereo americano con 17 bombe. Queste colpiscono prevalentemente la valle, e non ci sono feriti. L'8 settembre dello stesso anno viene occupata dagli Alleati.

Nel 1962 viene costruito il porto turistico. Nel 1965  l’imprenditore Rivetti dona alla popolazione di Maratea, con cui aveva un rapporto non sempre felice, una colossale statua del Cristo Redentore, scolpita dallo scultore Bruno Innocenti. Ma tra il 1967 e il 1973 le industrie di Rivetti vanno in bancarotta, e da allora l'economia della città si imposta principalmente sul turismo.

Dopo una lunga ascesa nel panorama delle località turistiche italiane, il 21 marzo 1982 la città è colpita da un violento terremoto, che danneggia molte abitazioni e alcune chiese, poi restaurate, e il 12 gennaio 1987 il porto viene quasi completamente distrutto da una eccezionale mareggiata.

Architetture religiose

Basilica di San Biagio, è il santuario del santo patrono, si trova in cima al monte San Biagio, dove sorgono i resti dell'antica Maratea, che i marateoti chiamano popolarmente il Castello. Il 10 agosto 1940 fu elevato a Basilica Pontificia

Chiesa di Santa Maria Maggiore, chiamata anche dell'Assunta, è la chiesa parrocchiale del Borgo di Maratea, perciò viene chiamata semplicemente chiesa madre. Il nucleo originario nacque nel XII-XIV secolo, riprendendo l'intitolazione della chiesa di Santa Maria al Castello.

Chiesa dell'Annunziata, la chiesa fu realizzata come ampliamento di una cappella del XVI secolo, e le dimensioni attuali furono raggiunte nel 1748. I frequenti lavori delle epoche successive hanno cancellato l'aspetto originale, per far posto all'attuale disegno barocco, con soffitto a botte con crociere a triplice diramazione.

Chiesa dell'Addolorata, la chiesa fu realizzata come ampliamento di una cappella del XVI secolo e le dimensioni attuali furono raggiunte nel 1748.

Chiesa dell'Immacolata, edificata nel XVIII secolo sulla chiesa di San Pietro, ha una sola navata, sormontata da un soffitto a piccole crociere riquadrate, al cui centro si trova un affresco dell’Immacolata del 1923.

Chiesa di Sant'Antonio Abate, viene chiamata anche chiesa dei Cappuccini, in quanto fa parte di un antico convento dei Cappuccini (abbandonato nel 1866). Fu edificata nel 1615.

Chiesa di San Vito, costruita nel X-XI secolo è la chiesa più antica del Borgo. Fu restaurata nel 1883. Ha una sola navata, in cui si trovano degli antichi sedili lavorati in pietra.

Chiesa della Madonna del Rosario, fu costruita nel 1575 con il contributo di tutti i cittadini di Maratea, come ricorda una lapide all'interno. Ubicata nel Largo Monastero, la chiesa ha un’unica grande navata, finemente lavorata in stile tardo barocco.

Chiesa di San Francesco di Paola, si trova nel rione omonimo, ai piedi del Borgo. Fu costruita nei primi anni del XVII secolo, ha una sola navata ed ha subito sostanziosi rifacimenti, in stile barocco, verso la fine del secolo stesso.

Statua del Redentore

Si trova sulla vetta più alta del monte San Biagio, sovrastante il centro storico di Maratea. È stata completata nel 1965, con un impasto di cemento misto a marmo di Carrara, da Bruno Innocenti, scultore fiorentino, su idea di Stefano Rivetti.

Con i suoi 22 metri di altezza circa, è la statua più alta d'Italia e la sessantaseiesima più alta del mondo, nonché il più famoso monumento di Maratea. Raffigura il Cristo Redentore, dopo la Resurrezione, in una iconografia molto distante da quella tradizionale. In più, un particolare effetto ottico fa sì che osservandola da lontano pare guardare il mare, mentre invece ha lo sguardo rivolto verso i monti della Lucania.

Fonte: wikipedia

          Comune di Maratea

 

Francesco La Scaleia

(27 ottobre 2015)

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