Legge elettorale
"Se il parlamentare ruba, paghi il partito che l'ha messo in lista!"
Il deputato Massimo Corsaro di Fratelli d'Italia ha depositato presso gli uffici di Montecitorio una proposta di legge "provocatoria" per protestare contro il rifiuto di prevedere le preferenze nella legge elettorale
Per costringere i partiti contrari alle preferenze nella legge elettorale ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, il deputato di “Fratelli d’Italia” Massimo Corsaro ha depositato alla Camera una proposta di legge sicuramente “provocatoria”.
“Visto che insistono nel volere a tutti i costi le liste bloccate, impedendo agli elettori di esprimere la loro preferenza, allora propongo che se un parlamentare ruba, il partito che l’ha messo in lista sia obbligato a versare cinque volte quello che il deputato o il senatore ha incassato durante il suo mandato, a titolo di indennità, diaria, rimborso spese, e via dicendo”.
“A Venezia”, continua Corsaro, “con lo scandalo Mose, il PD ha subito scaricato Orsoni, come se non fosse stato candidato da nessuno!”.
“Con la mia proposta, ai partiti che non rispettano la norma, dovrebbe essere vietata la partecipazione alle successive competizioni elettorali!”.
In poche parole, l’On. Corsaro chiede di applicare una deroga al principio generale della responsabilità, secondo cui è necessaria l’esistenza di un preciso nesso di causalità fra il fatto illecito ed il comportamento del soggetto in questione.
Secondo il deputato di Fratelli d’Italia, i partiti dovrebbero, quindi, rispondere per “responsabilità oggettiva”, vale a dire che un soggetto può essere responsabile di un illecito anche se questo non deriva da un suo comportamento e non è riconducibile a dolo o a colpa a lui imputabile.
La proposta è sicuramente “provocatoria”, così come era nelle intenzioni del suo estensore; e in tempi di corruzione diffusa potrebbe anche far proseliti. Ma sembra difficile che possa superare il vaglio delle competenti Commissioni Parlamentari.
Moreno Morando
(27 giugno 2014)
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